

Lc 21, 5-11 – Non resterà che pietra

Taranto, 23.11.1976
LA FINE DEL MONDO E IL GIUDIZIO DI DIO
(Ap 14, 14-19)
- Nessuno conosce quando ci sarà la fine del mondo
Una signora mi ha avvicinato e mi ha chiesto: È vero che sta per venire la fine del mondo?
Che la fine del mondo verrà è vero, ma se sarà domani o dopodomani o tra un anno non lo sa nessuno. Lo sa solo Dio e non l’ha rivelato a nessuno, nemmeno al Figlio dell’uomo. Quando vi vengono a dire queste cose non ci credete, perché nessuno lo sa.
- Alla fine del mondo verrà Cristo giudice e ci giudicherà
La lettura dell’Apocalisse ci dice che ci saranno due raccolti: la raccolta dei buoni e quella dei cattivi; i buoni per il premio e i cattivi per la condanna.
Dio è infinito nella sua misericordia, è longanime, aspetta fino all’ultimo istante della nostra vita per salvarci Però, se anche allora avremo rifiutato la sua grazia, non ci salveremo.
Noi giudichiamo secondo la faccia. Se la faccia è pulita diciamo che è un uomo pulito. Dio invece guarda il cuore e se il cuore è pulito, tutta la persona è pulita, anche se la faccia è sporca e il vestito non è pulito. Dio guarda il cuore e ci darà quello che avremo meritato. Se avremo fatto il bene saremo premiati; se avremo fatto il male saremo puniti.
Il Paradiso ce lo costruiamo qui; il Purgatorio ce lo costruiamo qui; l’Inferno ce lo costruiamo qui. Non sarete voi che potrete dare a me il Paradiso o l’Inferno. Io il mio inferno me lo costruisco io, il mio paradiso me lo costruisco io giorno per giorno, attimo per attimo. Perciò il tempo è prezioso. Il tempo è di Dio. È in un attimo che si può fare un peccato mortale; è in un attimo che si può compiere la nostra salvezza.
- Si muore come si è vissuti
Il Signore ci attende tutta la vita per convertirci; ma saremo capaci nell’ultimo istante di dire: Gesù mio, misericordia? Se l’avremo detto ieri, oggi e domani lo diremo anche allora; ma se non l’avremo detto né ieri, né oggi e né domani non lo diremo neppure allora. Dice la S. Scrittura che la fine dell’uomo è come la sua vita. Vivi come vorresti essere trovato nel momento della morte. Se uno ha vissuto una vita superficiale, superficiale sarà la morte. Se ha vissuto una vita cattiva, cattiva sarà la sua morte; se una vita buona, buona sarà la sua morte.
Io ho letto la vita di S. Giovanni Bosco e posso dirvi che lui quando stava per morire disse: Io ho consegnato centinaia di anime al Paradiso, ho confortato centinaia di uomini in punto di morte, ma da che sto per presentarmi al mio Signore, tremo perché dinanzi a lui la mia luce è tenebra, dice la S. Scrittura, il mio bene è pieno di imperfezioni.
Noi pensiamo solo al Dio misericordioso, ma il tempo della misericordia è questo. Dopo la morte viene il tempo della giustizia. Finalmente sarà fatta giustizia. Ora non c’è giustizia. Nessun governo, nessun giudice, nessun avvocato vi farà giustizia Ora il debole è sopraffatto dal forte, l’innocente dal delinquente. È di ogni giorno e non è il caso di parlarne, ma allora sarà fatta giustizia: i buoni riceveranno il premio eterno e i cattivi la condanna eterna. Facciamo il bene e ce lo troveremo; facciamo il male e lo piangeremo.
conclusione
Questa defunta di cui oggi celebriamo la Messa, dove si trova? All’Inferno, in Paradiso o in Purgatorio?
Se è nell’Inferno questa nostra Messa potrà portarla in Paradiso? No. Se è in Purgatorio il nostro suffragio le giova. Se è in Paradiso questa Messa è a lode di Dio per le sue opere meravigliose. Dio è giudice infinitamente giusto. Pagheremo tutto quello che dobbiamo pagare, per questo abbiamo il dovere di pregare per i defunti. Certo se uno è all’Inferno è inutile il suffragio, ma se è in Purgatorio no. Il Signore, secondo la sua infinita giustizia, può accordargli il suffragio e quindi una mitigazione della pena in base alla misericordia che ha usato sulla terra!
“Con la misura con cui avete giudicato sarete giudicati”, ha detto Gesù. Se hai avuto misericordia, ti sarà usata misericordia. Se non hai avuto misericordia pagherai fino all’ultimo centesimo. Per esempio: se un usuraio alla fine della vita viene salvato dal Signore, starà in Purgatorio fino a quando avrà scontato tutto. Invece a quel poveraccio vittima dell’usura, il Signore può attribuire tutti i suffragi fatti per l’usuraio e se lo porta subito in Paradiso. C’è una giustizia distributiva, altrimenti chi è ricco andrebbe subito in Paradiso e chi è povero no.