Tu solo rimani e mi basta – Ap 15, 1-4 – Lc 21, 14-19

Lc 21, 14-19 – La sorte del seguace di Cristo

Lc 21, 12- 19 – Sarete odiati a causa del mio nome

Taranto, 24.11.1976

SOLO DIO È SANTO

(Ap 15, 1-4)

  1. Noi siamo tutti peccatori

Nella visione di S. Giovanni apostolo, che abbiamo letto nell’Apocalisse, vediamo che i Santi in cielo lodano Dio e nel loro canto dicono: “Tu solo sei santo”.

Solo Dio è santo, noi non siamo santi. Ci crediamo santi, ma non lo siamo. Dobbiamo dire ad alta voce che siamo peccatori. È una brutta parola, ma è la verità. L’unico santo è Dio. Noi siamo tutti peccatori, non possiamo giudicare nessuno.

Quando presentarono a Gesù la donna adultera per metterlo alla prova, gli dissero:- Maestro, abbiamo scoperto questa donna in flagrante adulterio. Secondo la legge di Mosè deve morire. Che ne pensi tu che dici sempre la verità? Lo lodarono! Quando il nemico vuole l’anima, ti loda.

Gesù rispose con quelle parole tremende: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. E tutti, incominciando dai più vecchi, se ne andarono. Rimasero solo la donna, Gesù e i discepoli.

Gesù disse:- Donna, nessuno ti ha condannato? – Nessuno.

– Neppure io, che sono giusto, ti condanno.

Gesù è stato attaccato da tutte le parti dai suoi nemici, ma quando si tratta della sua santità li sfida: “Chi può accusarmi di peccato?”. “Il giusto pecca sette volte al giorno” dice la S. Scrittura. Quindi siamo tutti peccatori. Tutti peccano, eccetto i fedeli della mia parrocchia, che sono senza peccati!!! Quando si vengono a confessare e io chiedo:- Che peccati hai fatto?, loro rispondono:  – Nessun peccato.

Non si confessano da tre mesi e non hanno fatto nessun peccato! Il giusto pecca sette volte al giorno, ma loro non hanno peccati. Però è Dio che dice la verità; non è bugiardo come siamo noi.

  1. Siamo ciechi e non vediamo i nostri peccati

Siamo pieni di peccati dalla cima dei capelli fino alle unghie dei piedi, ma non vediamo i nostri peccati. Pensiamo che i peccati li fanno gli altri, quelli che stanno fuori, non noi. Tutti parlano in chiesa; è un peccato di irriverenza verso Dio, ma chi mai ha confessato di aver parlato in chiesa?

Se noi riuscissimo a vedere la condizione dell’anima nostra, avremmo nausea di noi stessi.

Santa Teresa chiese al Signore la grazia di conoscere se stessa e il Signore gliela concesse. Ma dopo pochi minuti Santa Teresa disse:-Basta, basta, altrimenti muoio per il fetore!

S. Francesco, quando andò a Spezzano della Sila, disse:- La carestia ha colpito questo paese per i miei peccati. E quando i Turchi invasero l’Italia e occuparono Otranto, disse ai frati:- Pregate per me! Che il Signore perdoni i miei peccati, perché è per i miei peccati che i Turchi hanno invaso l’Italia. Quando andò in Francia, tutti sbarcarono dalla nave. Rimase solo S. Francesco di Paola che non scese. Andò l’Ambasciatore di Francia per farlo scendere perché doveva guarire il re di Francia, ma S. Francesco disse:- Fate salire un sacerdote che mi confessi, altrimenti Dio distruggerà la Francia per i miei peccati.

S. Francesco non scherzava. Aveva avuto da Dio il dono di conoscere se stesso.

Come Sant’Agostino c’insegna, diciamo:- Signore, che io conosca te affinché ti ami; che io conosca me affinché mi disprezzi.

conclusione

Gesù ci dice: Perché non togli la trave che sta nel tuo occhio, tu che vuoi togliere la pagliuzza dall’occhio dei tuo vicino?