

Gv 5, 31-47 – Io sono il Figlio di Dio 7-4-11

Gv 5, 31-47 – Gesù è il nostro Dio fatto uomo

Gv 5, 31-47 – Gesù è il mandato di Dio

Taranto 05.10.1977
IL SIGNORE ASCOLTA
LA PREGHIERA DEL GIUSTO
(Es 32, 7-14)
- Il peccato muove Dio all’ira
L’episodio che meditiamo riguarda il popolo ebreo accampato nel deserto ai piedi del monte Sinai.
Mosè era salito sul monte per ricevere la legge di Dio. Poiché tardava a scendere, il popolo si costruì il vitello d’oro. Il Signore, alla vista di questo peccato, disse a Mosè: “Lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga” (Es 32, 10).
Questo è quello che pensa il Signore dinanzi al peccato. Vuole distruggere il popolo.
Quindi ogni peccato sarà punito, ogni peccato sarà scontato personalmente da chi lo fa. Né dite:- Ma io mi sono confessato!
“Il mio peccato mi sta sempre dinanzi”, diceva il profeta Davide.
- Mosè prega per il popolo
Mosè allora supplicò il Signore: “Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo” (Es 32, 12).
Chi è Mosè? È l’uomo giusto che intercede per il suo popolo.
“Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo” (ES 32, 14).
Il Signore quindi ascoltò la preghiera di Mosè. Il Signore ascolta sempre la preghiera del giusto.
La preghiera del giusto ferma la mano della giustizia di Dio. La preghiera di un uomo solo, di Mosè, ottiene il perdono per tutto il popolo, e gli Ebrei nel deserto erano più di un milione, perché nella Bibbia si parla di seicentomila uomini validi. Non è necessario quindi neppure il numero dei giusti. Uno solo riesce a placare la giustizia divina.
Nella battaglia degli Ebrei contro gli Amaleciti il Signore aveva detto a Mosè:- Pregami con le braccia alzate e sconfiggerete i nemici.
Mentre allora infuriava la battaglia Mosè salì sul monte e si mise a pregare con le braccia alzate, come prega il sacerdote nella Messa. Quando aveva le braccia alzate gli Ebrei vincevano, quando per la stanchezza abbassava le braccia perdevano. Mosè capì che l’esito della battaglia dipendeva tutto dalla sua preghiera. Allora chiamò due uomini perché lo sostenessero e stette così con le braccia alzate fino alla vittoria definitiva.
- La preghiera del giusto è ascoltata da Dio
Se voi sapeste quanto vale la preghiera di un giusto, sia esso un bambino o un vecchio! Dinanzi a Dio non ci sono giovani e vecchi, ma solo uomini giusti o peccatori.
Oggi tutti parlano dei giovani, mentre i vecchi vengono disprezzati. Vi disprezzano i vostri figli di trent’anni, i vicini di casa, senza sapere quanto vale la vostra preghiera per fermare la giustizia divina sui vostri figli che peccano, sulla vostra casa!
Dinanzi a Dio conta la preghiera del giusto. Quanto vale la preghiera del bambino, se giusto; del giovane, se giusto; dell’uomo sposato, se giusto; dell’infermo, se giusto; del moribondo, se giusto!
Il Signore aveva promesso ad Abramo che avrebbe perdonato la Pentapoli se avesse trovato dieci giusti. La Pentapoli era costituita da cinque città, dove si commettevano peccati bruttissimi, come quelli che si commettono oggi, tanto è vero che si dice “peccato di sodomia”, dal nome della città di Sodoma. Erano peccati impuri contro natura, ma Dio avrebbe risparmiato le cinque città se Abramo avesse trovato dieci giusti che impetrassero misericordia per queste città.
CONCLUSIONE
Se voi sapeste quanto vale la preghiera di un solo uomo giusto, vi inginocchiereste ai suoi piedi e lo supplichereste di implorare la misericordia divina su di noi.
Voi dite che oggi le cose vanno male, e lo dico anch’io. Io adesso sto affrontando la battaglia con i genitori dei bambini che devono fare la Comunione. Vi dico che è una battaglia all’ultimo sangue, perché sono cristiani falsi; sono cristiani con un piede in due scarpe. La mattina vogliono stare col diavolo, a mezzogiorno con Dio e la sera di nuovo col diavolo. Questo non è cristianesimo, questa è una buffonata! I miei parrocchiani sono superbi e presuntuosi. È un popolo dalla testa dura, come quella del popolo di Dio. È impossibile che vi convertiate, perché siete superbi e presuntuosi. E il Signore non sta con i superbi, ma con gli umili.
Voi dite che le cose oggi vanno male, lo dico anch’io per la nostra parrocchia. Ebbene, preghiamo il Signore che ammorbidisca un po’ queste teste dure. Che capiscano finalmente che col Signore c’è la gioia, c’è la pace, c’è la felicità.