Martina Franca 21.02.1999
L’UMILTÀ ESTERIORE DELLA MINIMA
È FONDATA SULLA SUA UMILTÀ DI MENTE E DI CUORE
(Mt 12, 34)
“Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12, 34).
introduzione
Tre sono i modi della Minima di essere umile: umiltà verso Dio; umiltà verso il prossimo; umiltà verso se stessa.
Oggi vi voglio parlare dell’umiltà della Minima verso se stessa. Esamineremo quali sono le manifestazioni di umiltà della Minima per vedere se è umile, e che cosa le manca per essere umile verso se stessa.
i. in che cosa consiste l’umiltà e che cosa bisogna fare per essere umili verso se stessi
- Che cos’è l’umiltà
L’umiltà è una virtù soprannaturale con la quale l’uomo, conoscendo se stesso con un accorto esame di coscienza e con la meditazione sulla Parola di Dio, si stima secondo il suo giusto valore, principalmente in rapporto a Dio, non in rapporto ai fratelli, e cerca il nascondimento e il disprezzo.
L’uomo in rapporto a Dio è nulla e peccato, per cui il peccato è dell’uomo e appartiene a lui, perché lo fa lui. Non dite mai che l’altro vi ha fatto peccare, come dissero Adamo ed Eva.
Dio, invece, è tutto ed è bene infinito, per cui il bene viene da Dio e appartiene a Dio, perché lo dà e lo fa Dio. Egli non può fare il male.
La conclusione di tutto è: a Dio ogni onore e gloria, a noi, poiché siamo nulla, nascondimento e dimenticanza; poiché siamo peccato, disprezzo e umiliazione.
La Minima è umile quando riconosce che ogni bene e dono che ha proviene da Dio e lo ringrazia.
Se ogni giorno c’è il ringraziamento con la S. Messa e la Liturgia delle Ore, se in ogni azione, in ogni cosa e in ogni momento ringraziate Dio, allora siete umili.
La Minima è umile quando riconosce i suoi peccati, i suoi limiti e si comporta di conseguenza.
- A quali norme deve ubbidire l’umiltà della Minima per essere umile verso se stessa in modo completo
L’uomo è composto di anima e di corpo. L’anima ha due facoltà: l’intelligenza e la volontà. Il corpo si vede e si manifesta con le azioni.
La Minima, per essere umile in tutto il suo essere, o verso se stessa, deve essere umile nell’intelligenza, cioè nei pensieri. Questa si chiama umiltà di mente. Deve essere umile nella volontà, e si chiama umiltà di cuore, perché la volontà si identifica col cuore che è il centro di ogni attività. Difatti la terza persona della SS. Trinità è lo Spirito Santo, che è amore, che è volontà, che è il cuore del Padre, mentre il Verbo è l’intelligenza, l’intelletto del Padre.
Dice Gesù che tutte le malvagità, gli adulteri provengono dal cuore dell’uomo, cioè dalla sua volontà (cfr. Mt 15, 19), e che “la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12, 34).
Se vogliamo essere umili nell’anima dobbiamo prima essere umili di mente, poi dobbiamo essere umili di cuore. Infine c’è il corpo che si manifesta nelle azioni. Questa si chiama umiltà esterna, che tutti vedono. Se c’è la prima e la seconda, c’è la vera umiltà esteriore. Se non c’è la prima né la seconda, non c’è la vera umiltà esteriore.
L’umiltà affonda le sue radici nella profonda convinzione dell’intelletto e nella forza trascinatrice dell’amore.
Gesù diceva che tutto dipende dal cuore, ma il cuore della Minima non si muove ad amare se prima non si è convinta che vale la pena di amare e che ciò che ama la porta alla verità, alla salvezza, alla santità, cioè ad essere Minima secondo il Cuore di Gesù, di Maria e di san Francesco di Paola.
ii. quando la minima è umile di mente e di cuore
- La Minima è umile di mente
La Minima è umile di mente quando è convinta che: Dio è tutto e l’uomo è nulla; che il bene è di Dio e il male o il peccato è dell’uomo.
Queste sono le quattro convinzioni che dovete avere e che la Vergine Santa manifesta con le parole del Magnificat.
“L’anima mia magnifica il Signore”, dice la Madonna, perché Dio mi ha fatta grande, perché lui è l’Onnipotente, esalta gli umili e abbassa i superbi, lui è tutto.
E continua dicendo: Io sono nulla, ma lui “ha guardato l’umiltà della sua serva”, lui mi ha fatta grande. Io sono peccato, ma non ho il peccato originale e nessun peccato per la misericordia preventiva di Dio, per la redenzione preventiva di mio Figlio.
“Tutte le generazioni mi chiameranno beata”, ma beata mi ha fatto Dio, e lo ringrazio, lo esalto (cfr. Lc 1, 46-50).
La Minima è umile di mente, quando ha queste quattro manifestazioni esterne di umiltà, attraverso le quali può vedere se veramente è convinta che Dio è tutto e lei è nulla, che il bene è di Dio e il male è suo:
- Diffida di se stessa e non presume delle sue forze
Se la Minima è convinta che è debole nello spirito, tanto che ogni qualvolta si è messa nell’occasione del peccato ha peccato, nonostante i propositi fatti al mattino, diffida di se stessa, non si mette nel pericolo, non presume delle sue forze.
Io vorrei convincervi che non l’avete questa umiltà di mente, cioè non avete la convinzione di essere deboli nello spirito.
- Non cerca la propria stima
Se la Minima è convinta che il bene è di Dio e viene da Dio non cerca la propria stima, perché se la cerca è una ladra: sta prendendo ciò che non è suo.
La Minima che non cerca la propria stima non cerca di farsi un nome, non cerca il plauso degli altri, né lo provoca con domande indirette; non mette in evidenza il bene che fa, anzi nasconde il bene e attribuisce a Dio tutto il bene che fa, come hanno fatto san Francesco e la Madonna; cerca di fare il bene agli altri, cerca di essere utile agli altri, perché il bene che lei fa è di Dio, e Dio è diffusivo di sé, perciò lo mette a disposizione degli altri; cerca di vedere il bene degli altri e cerca di non vedere il male degli altri, perché sa che il male che è in lei che è nulla e peccato, è negli altri che sono nulla e peccato; attribuisce agli altri e mette in evidenza il bene che gli altri fanno, perché il Signore ha seminato e dato i suoi beni a tutti in misura diversa, e non soltanto a lei.
- Ubbidisce docilmente ai superiori
Se la Minima è convinta che Dio è tutto e l’uomo è nulla ubbidisce docilmente a Dio con i dieci comandamenti, e a chi lo rappresenta sulla terra, cioè ubbidisce docilmente ai superiori, che le comunicano la volontà di Dio; si sottomette alle disposizioni della Chiesa e non le discute; mette in pratica le sue Costituzioni, le Norme spirituali e quelle pratiche.
- Non difende ostinatamente il suo punto di vista
Se la Minima è convinta che solo Dio è la verità e dice la verità, perché sa tutto, è onnisciente e non può sbagliare, e che l’uomo è un ignorante che cammina nell’errore in cerca della verità e può sbagliare, teme sempre sulla verità che possiede, per cui non difende ostinatamente il proprio punto di vista. Espone il suo parere, ma non lo impone, né lo difende ostinatamente.
- La Minima è umile di cuore
La Minima deve passare dall’umiltà di mente a quella di cuore, cioè deve passare dall’intelligenza alla volontà, dai pensieri al cuore, all’amore, all’affetto, all’accondiscendenza, alla preferenza, alla stima, in modo da dimostrare che ciò che ha capito lo fa e lo fa vedere con gli atteggiamenti consequenziali. In altri termini la Minima che vuole vivere nell’umiltà di cuore, deve amare col cuore quell’umiltà o quei principi di umiltà di cui si è convinta, perché se tutto rimane a livello d’intelletto, non scaturisce mai l’azione. Dal livello dell’intelletto l’umiltà deve passare al livello della volontà; allora scatta la scintilla dell’azione.
L’umiltà di cuore è la conseguenza dell’umiltà di mente. Se vi siete convinte di queste verità, certamente le amerete e le farete; ma se non siete convinte, non le amerete e non le farete.
Gli aspetti pratici dell’umiltà di cuore per mezzo dei quali la Minima dimostra che ciò di cui è convinta lo trasforma in azioni di amore, di stima e di preferenza sono: il nascondimento e l’amore alla dimenticanza, al disprezzo e all’umiliazione.
- La Minima ama il nascondimento
Per questo, in senso attivo:
- preferisce la vita nascosta agli onori;
- nasconde tutto il bene che fa;
- nasconde tutto ciò che potrebbe farla stimare e amare dagli altri.
Dice Gesù: Quando fai l’elemosina, falla nel nascondimento, in modo che la sinistra non sappia ciò che fa la destra. Quando preghi, chiuditi nella tua stanza, in modo che nessuno ti veda. Quando fai digiuno, profumati la testa, in modo che nessuno lo sappia (cfr. Mt 6, 1-6. 16-18).
In senso passivo:
- ama di essere messa nel nascondimento dagli altri.
Questo grado è superiore al primo, in quanto il primo lo vogliamo noi, e se non lo vogliamo non lo facciamo. Invece quando sono gli altri e non farci notare, apparire, a nascondere il bene che noi facciamo, a non essere messi in luce, in candelabro quando noi lo meritiamo, questo nascondimento, voluto dagli altri, ci fa soffrire e ci fa soffrire assai. Ma la Minima lo accetta e lo ama, quando viene.
- La Minima ama la dimenticanza
È lei a volerla, per questo, in senso attivo:
- desidera che nessuno sappia della sua esistenza;
- non parla di sé e delle sue cose;
- non parla di sé né in bene né in male;
- fa silenzio di sé.
In senso passivo:
- ama di essere dimenticata dagli altri.
Qui sono gli altri che la dimenticano, è un grado più alto:
- non fanno sapere a nessuno della sua esistenza;
- non parlano mai di lei né delle cose che ha fatto o che sta facendo;
- non parlano di lei né in bene e né in male;
- fanno sempre silenzio di lei, cioè tutti la dimenticano, la trattano come se non esistesse.
Questo stato di cose la Minima lo ama, perché vuole avere l’umiltà di cuore.
- La Minima ama il disprezzo
Poiché la Minima è convinta di essere peccato e peccatrice, ama il disprezzo mentre a Dio dà ogni onore e gloria.
In senso attivo:
La Minima ama il disprezzo, per questo ha lo sguardo su di sé, fa l’esame di coscienza per disprezzarsi, ma non ha lo sguardo rivolto agli altri per giudicarli, per paragonarsi a loro, per disprezzarli.
In senso passivo:
La Minima ama essere disprezzata dagli altri. Non solo si disprezza, ma quando gli altri la disprezzano accetta e ama di essere disprezzata nel suo modo di essere cristiana, consacrata, catechista, missionaria della Parola.
- La Minima ama le umiliazioni
In senso attivo:
La Minima ama le umiliazioni, per questo: desidera l’ultimo posto, cerca l’ultimo posto, è felice di stare all’ultimo posto anche nella stima degli altri. Non potendo fare altro si accontenta del suo stato e del posto in cui si trova, senza cercarne un altro migliore.
In senso passivo:
La Minima ama di essere umiliata. È un grado più alto, perché è lei a cercare le umiliazioni, le accetta con piacere; ma quando sono gli altri ad umiliarla, una certa ribellione interiore e poi esteriore è facile provarla o notarla sul suo volto, sentirla dalle parole che escono dalla sua bocca. La Minima arriva ad amare le umiliazioni, se parte dalle convinzioni fondate su chi è Dio e su chi è lei.
Poiché è peccato, a lei disprezzo e umiliazione; ma a Dio ogni onore e gloria. Per questo ha lo sguardo rivolto su Dio per lodarlo. Arriva a Dio attraverso la creazione e lo loda, attraverso gli avvenimenti e lo loda, attraverso il bene che gli uomini le fanno e lo loda e lo ringrazia.
iii. come la minima manifesta all’esterno la vera umiltà
Questo è il terzo passo da farsi per scendere nelle profondità dell’umiltà.
L’umiltà per essere vera e non falsa o farisaica, deve partire dalla mente, deve passare per il cuore e deve sfociare negli atteggiamenti esteriori, segni efficaci di una umiltà interiore indiscutibile. È quello che il Signore chiede alla Minima, se vuole essere Minima coi fatti e non solo di nome.
La Minima manifesta all’esterno la sua umiltà di mente e di cuore, in modo particolare, in tre modi:
- con l’evitare la singolarità;
- con la modestia nel comportamento;
- col dare più peso all’ascolto nelle conversazioni, anziché al parlare.
Sono tre cose di cui parla san Francesco nella IV Regola. Egli dice che il Minimo non deve essere singolare, ma modesto e non deve parlare troppo.
- La Minima evita la singolarità
La Minima non è singolare, ma fa come fanno tutti.
- Evita le cose eccentriche
Essere eccentrici significa agire in modo da provocare l’attenzione, costringere gli altri a guardarci; quindi vestirsi, parlare, camminare per essere al centro di tutte le attenzioni. Se siete singolari, non siete umili, siete superbe.
- Evita le cose fuori del comune
Ad esempio: tutti vanno col cappotto, lei in maniche di camicia.
- Evita le cose appariscenti
Poiché vuole che la devono notare, lei cammina con la pila accesa.
- Evita le cose ricercate
Le cose che gli altri non hanno, lei le ha. È andata a scovarle in modo che tutti la devono guardare.
La Minima per non essere singolare non si fa notare, scompare agli occhi di tutti, entra sempre nella normalità, nel più comune, fa come fanno gli altri.
- La Minima ha un contegno modesto
È modesta:
- nel modo di vestire, di camminare, di parlare, di ridere, di trattare con gli altri;
- è rispettosa coi superiori;
- è cordiale con gli amici;
- è semplice e gentile con tutti;
- evita ogni affettazione e ogni ricercatezza, per cui non attira l’attenzione, non si fa notare, cammina in punta di piedi.
- La Minima è più pronta ad ascoltare che a parlare
La Minima nelle conversazioni:
- parla poco;
- lascia parlare gli altri;
- ascolta gli altri per apprendere;
- se è interrogata risponde sempre.
CONCLUSIONE
Fate un accurato esame di coscienza:
Ho l’umiltà di mente?
Ho l’umiltà di cuore?
Ho l’umiltà esteriore, frutto dell’umiltà di mente e di cuore?
Quali aspetti di umiltà non ho?
Quali aspetti di umiltà voglio conseguire?
Mi sono convinta che l’umiltà parte dalla mente per passare dal cuore e arrivare alle manifestazioni esteriori con le azioni?
La mia umiltà è vera o falsa?
Che cosa ho di questi aspetti e che cosa mi manca?
Vi ho aiutate a fare un buon esame di coscienza e soprattutto ad umiliarvi dinanzi a Dio.