Rm 14, 7-12 – Lc 15, 1-10 – Non temo perchè ti amo

Lc 15, 1-10 – III – La conversione del peccatore è gioia al Cristo e al paradiso

Lc 15, 1-10 Vi è più gioia davanti agli angeli di Dio per un peccatore

TUTTI CI PRESENTEREMO AL TRIBUNALE DI DIO

(Giudizio particolare) (Rm 14, 7-12)

Le parole che mi hanno colpito sono queste di S. Paolo: “Tutti ci presenteremo al tribunale di Dio” e “ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso”

  1. Tutti ci presenteremo al tribunale di Dio

L’unico giudice è Dio, Dio però ha affidato al suo Figlio Gesù il giudizio di tutti gli uomini.

Quando fu condannato a morte dal tribunale di Caifa, Gesù disse: Vedrete il Figlio dell’uomo sedere sulle nubi e giudicare i vivi e i morti.

Gesù aveva già annunziato questa sua potestà quando parlò del giudizio universale, e disse che verranno gli angeli, suoneranno le trombe e faranno risorgere i morti. Lui poi verrà sulle nubi e giudicherà i buoni e i cattivi, in base al precetto della carità. Quindi tutti ci presenteremo dinanzi al tribunale di Dio.

Qualcuno mi ha detto:-  Padre, ci sono le raccomandazioni sulla terra e ho paura che ci siano anche in cielo. No, Gesù non può essere corrotto da nessuna bustarella. Egli è il padrone del cielo e della terra, non ha bisogno delle nostre ricchezze. Tutto ciò che esiste sulla terra è suo. E tutte le cose che abbiamo noi, le possediamo per partecipazione. Noi siamo gli amministratori delle ricchezze che sono sue e che ha affidato a noi. Quindi non ci sarà nessuna corruzione.

  1. Saremo giudicati

Gesù ci giudicherà. Gesù è colui che, secondo le parole della S. Scrittura, scruta il cuore, i sentimenti e i pensieri dell’uomo, perché dinanzi a lui, tutto è scoperto e nudo; non potremo nascondergli nulla: pensieri, parole, azioni e sentimenti, anche i sentimenti del cuore. Saranno scrutate tutte le fibre del cuore e di tutto renderemo conto dinanzi al tribunale di Dio. Non si sfugge.

C’è quancuno che scherza su queste cose, mentre non c’è da scherzare. Ecco perché i veri cristiani agiscono sempre per Iddio, che vede ogni cosa, e hanno fisse nella loro mente queste parole: Dio mi vede.

Agite sempre nel segreto del vostro cuore, come avreste agito dinanzi a dieci milioni di uomini. Questo significa: “Dio mi vede”. I segreti vostri, voi che ci tenete tanto ai vostri segreti, li vede Dio e sarete giudicati. Qualcuno dice: Sono affari nostri! No, no, sono affari di Dio e Dio ci giudicherà.

Il giudizio di Dio nessuno lo potrà sfuggire. È tremendo! Ecco perché nella mia stanza io mi comporto come se dinanzi a me ci fossero cinque milioni di persone. Non ho paura di nessuno, perché la mia preoccupazione è sempre agire dinanzi a Dio con pensieri puri, parole pure e azioni pure.

  Conclusione

Ciascuno deve rendere conto a Dio di se stesso, delle sue azioni, delle sue parole, dei suoi pensieri, dei suoi affetti, non delle azioni, delle parole e dei pensieri degli altri.

Ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. Tenetelo presente, perché ciascuno di noi è preoccupato di scusare le sue azioni, accusando gli altri. Voi dite: Tutti fanno così! 

E io ti doco: Guarda l’anima tua.

Le altre signorine imbrogliano le loro mamme! Figlia mia, guarda l’anima tua.

Ma adesso tutte le mamme, arrivate a due figli, si fermano! Guarda l’anima tua.

Adesso tutti quanti fanno il Week end e non vanno a Messa! Guarda l’anima tua.

C’è tanta gente che bestemmia! Garda l’anima tua.

Chi non ruba? Guarda l’anima tua.

Ognuno renderà conto delle sue azioni, non di quelle degli altri.