

Lc 4, 14-21 – Lo Spirito del Signore è su di me

GESÙ SI MANIFESTA A NAZARETH
COME MESSIA, COME FIGLIO DI DIO,
COME PROFETA, COME SALVATORE E REDENTORE
(Lc 4, 14-21)
Gesù è vissuto a Nazaret per trent’anni, ma i suoi compaesani, che lo conoscevano, non avrebbero mai potuto pensare che per trent’anni avevano avuto vicino alle loro case il Figlio di Dio, il Messia.
Un sabato Gesù, entrato nella sinagoga di Nazaret, dopo aver proclamato un passo tratto dal libro del profeta Isaia, dice: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi” (Lc 4, 21).
Queste parole le ha dette Gesù, parlando di sé; queste parole dico io, parlando di me; queste parole direte voi, parlando di voi.
- “Lo Spirito del Signore è sopra di me” (Lc 4, 18)
Abbiamo ricevuto lo Spirito del Signore nel santo Battesimo, negli altri sacramenti, e lo riceviamo ogni giorno nella Comunione. Possiamo dire con verità: Lo Spirito del Signore è sopra di me. Infatti coloro che stanno in grazia di Dio, hanno dentro di sé lo Spirito Santo.
Diceva san Paolo: Con la grazia di Dio, voi siete il tabernacolo, l’abitacolo, il tempio dello Spirito Santo (cfr. 1 Cor 3, 16); mentre senza la grazia di Dio siamo l’abitacolo del diavolo.
Per grazia di Dio siamo tempio dello Spirito Santo; dunque lo Spirito del Signore è sopra di noi. Questa verità ci deve dare tanta gioia e tanta consolazione!
Ciascuno di noi può dire: Lo Spirito del Signore è sopra di me! Ma non lo deve far andare via! Si può cacciare via lo Spirito Santo soltanto col peccato.
- “Per questo mi ha consacrato con l’unzione” (Lc 4, 18)
Voi avete avuto due unzioni dello Spirito Santo: l’unzione del Crisma col Battesimo e con la Cresima; la conferma di questa unzione nel giorno della vostra Consacrazione a Dio.
Lo Spirito Santo mi ha consacrato con l’unzione del Battesimo, della Cresima e della Consacrazione; è venuto dentro di me, mi ha lasciato la sua impronta e mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio.
Con la Consacrazione di Missionarie della Parola di Dio, voi siete state mandate dallo Spirito Santo, dal Signore ad annunziare il Vangelo, il lieto messaggio, la Buona Novella. Ecco perché abbiamo la Madonna della Bona Nova come protettrice.
- “Per annunziare ai poveri un lieto messaggio” (Lc 4, 18)
Nel significato scritturistico i poveri non sono quelli che non hanno i soldi, ma quelli che non hanno la fede. Sono i poveri di fede, i poveri di grazia.
I poveri ai quali siete state mandate sono i bambini, perché sono veramente i deboli nella fede, i poveri nella fede. Essi hanno la fede dono, ma non hanno la fede conoscenza, ecco perché Dio, lo Spirito Santo, vi ha mandato ad annunziare il vangelo ai piccoli!
I piccoli attraverso il vostro annunzio avranno anche la fede convinzione, che viene attraverso la conoscenza, e poi la fede testimonianza, che viene attraverso la conoscenza.
Prima si conosce, poi si ama. Quindi la conoscenza si traduce in opere di carità.
Poiché siete state mandate, non potete non andare! I vostri poveri sono i piccoli, che non sanno niente; e voi siete fortunate, perché ciò che scriverete nel cuore di questi piccoli, rimarrà per tutta la vita!
- “Per proclamare ai prigionieri la liberazione” (Lc 4, 18)
Un messaggio che non porta alla conversione non è un messaggio di salvezza!
Il vostro messaggio deve tendere al cambiamento di vita, al cambiamento di mentalità, alla conversione. E il primo cambiamento di mentalità o di vita consiste proprio nel lasciare il male e fare il bene, per poi passare dal bene al meglio. Però la prima conversione consiste nel lasciare il peccato, ecco perché il Signore ci dice di proclamare la liberazione ai prigionieri.
Se un uomo è prigioniero del diavolo, annunziandogli la Parola di Dio, io lo invito a lasciare il male e a fare il bene; quindi lo libero dal potere del diavolo che lo teneva suo prigioniero.
Ogni annunzio deve avere come fine la conversione, il cambiamento di vita! Ci deve essere l’uomo nuovo, che prima è vissuto come uomo vecchio. In questo consiste la liberazione dei prigionieri.
- “Ai ciechi la vista” (Lc 4, 18)
Annunziando a coloro che non credono le verità della fede, noi diamo loro la luce della fede, li illuminiamo. A colui che è cieco nella fede, nella conoscenza, noi con la Parola di Dio daremo la luce della verità.
- “Per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc 4, 18)
Annunziando la Parola di Dio, noi rimettiamo in libertà gli oppressi dalle passioni, che sono i nostri nemici interni: la superbia, l’avarizia, la lussuria, l’ira, l’invidia, la gola e l’accidia.
Noi siamo oppressi dai sette vizi capitali. Proclamare ai prigionieri la liberazione significa liberarli dal demonio e dalla mentalità del mondo; invece rimettere in libertà gli oppressi significa liberarli dalle passioni.
- “Predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4, 19)
Anno per anno predicheremo la grazia di Dio, predicheremo l’annunzio del bene!
Non basta convertirsi dall’uomo vecchio all’uomo nuovo, bisogna perseverare nel vivere da uomo nuovo! E allora dobbiamo proclamare la bontà di Dio, la misericordia di Dio, l’amore di Dio, il perdono di Dio, cioè dobbiamo proclamare tutte le virtù, non soltanto un anno, ma anno per anno, sempre, fino a quando il Signore non ci chiamerà. Questa è la nostra missione! In sintesi noi abbiamo la stessa missione di Gesù.
- “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi” (Lc 4, 21)
Queste parole le ha dette Gesù, ma le posso dire io e le potete dire anche voi.
conclusione
La frase che mi ha colpito più di tutte è questa: “Mi ha consacrato con l’unzione”.
La mia missione è annunziare la Parola di Dio per portare i fratelli a convertirsi, a salvarsi, a santificarsi. Per questo Dio mi ha fatto nascere, per questo mi fa vivere e per questo io morrò.
Ho una missione da compiere e Dio mi ha messo un timbro, mi ha consacrato a fare questo.
Nella prima lettera ai Corinti san Paolo dice: “Alcuni Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli” (1 Cor 12, 28). Ebbene Dio mi ha consacrato Missionario della Parola di Dio perché mi ha posto nella Chiesa come profeta. Questa è l’arte mia e questo dovete fare voi, fino a quando morrete. Se farete questo, per voi ci sarà la salvezza e la santità. Non dovete pensare ad altro che a questo.
Gli altri faranno gli apostoli, o i maestri; gli altri saranno operatori di miracoli; ma voi farete i profeti. Per questo Dio mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio; per questo è venuto lo Spirito Santo in persona sopra di me e dentro di me; mi ha consacrato perché io compia la missione dell’annunzio della Parola di Dio a coloro che non l’hanno mai ascoltata o che ne hanno ascoltata poca: sono i deboli nella fede, sono i poveri nella fede. Hanno poco e noi dobbiamo dare loro molto!