Il tuo desiderio è stare in eterno con me- 1Tm 2, 1-8 – Lc 7, 1-10

2007

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2013

Lc 7, 1-10 – La fede dipende dalla Parola di Dio

IL CRISTIANO È UN TESTIMONE

(1 Tm 2, 4)

1. Il cristiano testimonia con la parola

Che cosa il Padre celeste vuole da voi? Vuole che facciate la sua volontà. E la sua volontà è che vi salviate e siate felici per tutta l’eternità.

Gesù è venuto dal cielo per trasmetterci questo pensiero del Padre. Poiché però non si può trasformare la vita di un uomo con una sola parola, Gesù per tre anni ha spiegato tutto ciò che l’uomo deve fare per conseguire la salvezza e la felicità eterna, e ha racchiuso in due comandamenti tutto l’operato dell’uomo: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e amerai il prossimo tuo come te stesso. La missione di Gesù è stata questa: predicare per salvare.

Chi però avrebbe potuto salvare noi del 1978? Chi ci avrebbe detto la parola che ci doveva portare la salvezza? Allora Gesù, agli apostoli e alle cinquecento persone circa che stavano attorno a lui sul monte degli Ulivi prima di salire al cielo, disse: Come io sono stato mandato dal Padre, così adesso mando voi.

Che cosa dobbiamo fare? Andate e ripetete quello che io ho detto, perché le parole che io ho detto porteranno la salvezza alle anime di tutti i tempi. Sono parole eterne! Disse Gesù: I cieli e la terra passeranno, ma il mio vangelo non passerà. Sono parole che devono essere annunziate in tutti i tempi e in tutti i luoghi: in Africa, in Australia, in Cina, in India, in America, al Polo Nord, al Polo Sud ed anche in Italia, a Taranto e nella parrocchia di San Francesco di Paola.

Non sono parole dette agli Ebrei in Palestina, soltanto per quegli uomini di quel tempo e con quei costumi. No, a tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Ecco perché adesso io sono un altro Cristo. Però ha detto Gesù: devi essere luce! Non filosofo, non coniglio, ma coraggioso, come sono stato coraggioso io. La città che sta sulla montagna non si può nascondere. Il cristiano che è pieno della luce di Cristo, non può tacere, deve parlare. Non si accende una luce per tenerla sotto il moggio, che sarebbe quel recipiente col quale i contadini una volta misuravano il grano. Una quarantina di chili misura il moggio; è un recipiente aperto solo di sopra e chiuso da tutte le parti. Se si accende la luce deve fare luce. Se sei cristiano e hai acceso la luce da me che sono Gesù, luce del mondo, il messaggio che il Padre ha affidato a me io lo affido a te, perché tu devi annunziarlo agli altri e non devi aver paura. Adesso tutti hanno paura di essere cristiani, tutti hanno paura di dirsi cristiani. Ma a chi sei figlio? Non sei figlio della Chiesa? Quando fosti battezzato, sei stato generato da un Padre e da una Madre. La mamma è la Chiesa, e chi parla male della mamma non è degno di essere chiamato figlio. Di tutti possiamo parlare male, non della Chiesa. Io sono orgoglioso di essere cristiano! Sono disposto a mettere la vita per difendere questa parola. 

2. Il cristiano testimonia con la vita

Dice Gesù: “La vostra luce risplenda davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 16).

Occorre la testimonianza di vita. Non soltanto dire: Beati i poveri, ma bisogna essere poveri. Non basta dire: Beati i miti, ma bisogna essere miti. Non basta dire: Ama i tuoi nemici, devi perdonare ai tuoi nemici. Non basta dire: Gesù ha detto: Pregate continuamente; ma tu devi pregare continuamente. Non basta dire: Devi ascoltare il vangelo di Gesù; tu devi ascoltare la parola di Gesù. Non basta dire: Da questo momento in poi il divorzio non c’è più; ma tu non devi divorziare. Non basta dire: Bisogna onorare il padre e la madre; ma tu devi rispettare tuo padre e tu madre. Non basta dire: Adora il Signore Dio tuo; ma tu non devi bestemmiare, devi andare in chiesa, devi andare a messa, devi dare la testimonianza di vita. Ricordate il proverbio – e i proverbi sono la saggezza di Dio – le parole volano, ma gli esempi trascinano. Belle parole, belle parole, ma le parole entrano da un orecchio ed escono dall’altro; invece bisogna testimoniare.

Dice Gesù: “Siate miei testimoni”. Dovete vivere secondo l’insegnamento di Gesù. San Paolo poteva giustamente dire: Siate miei imitatori, come io lo sono del Cristo.

Tutti dobbiamo seguire il Cristo. Gesù ha detto: Seguitemi, fate come io ho fatto. Ha incominciato prima a fare per trent’anni e poi ad insegnare, perché il valore di un uomo consiste nel tradurre in vita quelle cose in cui crede.

conclusione

Sì, sono le idee che trascinano il mondo, ma le idee trasformate in vita. Questo è il cristianesimo! Il cristianesimo non è un atto di vita: una prima comunione, una cresima, un matrimonio, è una vita intera, e la vita non può essere interrotta, se è interrotta si muore, si è puzzolenti.

Dice Gesù: Se il sale perdesse il sapore, se il cristiano perdesse il sapore di essere cristiano, come lo salveremo? A che serve? Serve solo ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Invece ascoltate le parole di Gesù: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli!”.