

Lc 17, 7-10 – La salvezza è donata

LA MORTE DEL GIUSTO
(Sap 2, 23; 3, 1-9)
“Dio ha creato l’uomo per l’immortalità” (Sap 2, 23)
“Agli occhi degli stolti parve che morissero,
ma essi sono nella pace” (Sap 3, 2-3)
- L’anima non muore
Questa pagina della Sapienza ci rivela le più grandi verità dell’aldilà. E io sono contento di parlare di queste cose, per darvi la stessa fede e la stessa certezza che ho io.
La morte per me che cosa sarà? La morte per me, lo dice questa sera Dio, non sarà la fine, sarà l’inizio di una nuova vita, perché l’anima è immortale. Muore il corpo, ma l’anima non morrà mai.
La Bibbia ci spiega anche il perché della morte. Il corpo morrà perché l’uomo ha peccato dietro l’istigazione del diavolo. Però sappiamo che anche il corpo ritornerà a vivere per l’eternità.
Se qualcuno ha studiato un po’ di filosofia, leggendo le opinioni dei filosofi su questo argomento, sa che essi non sono d’accordo: Muore, ma non muore! Non muore, ma muore! Muore, non muore!
Dio è stato sempre buono e misericordioso e ci ha rivelato una volta per sempre la verità: l’anima non muore.
- La morte non è una sciagura
Questa è la seconda verità. Voi che siete stolti, dice il Signore, pensate che la morte sia una sciagura, sia una rovina. No, la morte non è né una sciagura né una rovina, è la pace dell’anima. È bello sapere questo!
Quando io benedico la salma o celebro il funerale, più di una volta mi sono messo nella cassa. Guardate viene veramente il raccapriccio, sono subito uscito fuori, perché mi veniva la pelle d’oca. Pensavo: il corpo non capisce niente, ma l’anima dove sta? Sta nella pace.
Noi il morto lo dobbiamo piangere, per carità, come voi piangerete me e io piangerò voi, ma ricordatevi che se non venisse la morte, continueremmo a piangere sulla terra, mentre la morte a noi che moriamo dà la felicità. Quelli che stanno sulla terra continuano a piangere, ma chi muore è felice. Quindi la morte è felicità.
3. Dio dà la sofferenza qui sulla terra per farci esercitare nella virtù, per farci guadagnare meriti e per darci una gloria che non muore nel cielo.
Abbiamo saputo un altro mistero: il perché della sofferenza. È come il crogiuolo in cui si mette la pietra aurifera. La pietra si liquefa, è la prova; ciò che non è vero si scioglie, l’oro invece rimane. Così è la sofferenza. Il Signore vi dà la sofferenza perché vi prova. Attraverso la prova vi esercitate nella virtù, attraverso la virtù vi guadagnate i meriti e poi con i meriti guadagnate il paradiso e una gloria immarcescibile! Non è bello sapere queste cose?
4. Quando andremo in paradiso vedremo l’Amore, vivremo d’amore e vivremo nell’amore
L’uomo si affanna da quando nasce a quando muore, in cerca dell’amore. Qualche volta pensa di raggiungere e possedere l’amore, ma quando lo ha raggiunto vede che gli sfugge. E allora muore nella ricerca affannosa dell’amore. Ebbene, questo amore che abbiamo cercato per tutta la vita, lo vivremo nella pienezza nell’eternità, perché quel Dio che possederemo è proprio l’Amore.
Sono quattro verità che vivremo nell’aldilà.
Io ricordo che più di una volta, quando mio padre stava male, era un analfabeta, io andavo a consolarlo. Mi diceva: Figlio mio, non è vero che l’anima non muore mai? Dicevo: Sì, l’anima non muore! Rispondeva: Figlio mio, se lo dici tu è vero.
È bello sapere che non morrò giammai e vivrò nell’amore, che questa sofferenza serve per la gloria di domani e la morte non è una sciagura ma è la vita nella pace.
CONCLUSIONE
Abbiate questa certezza, ma soprattutto vivete con la certezza che la vita la costruiamo oggi per l’eternità. La felicità la costruiamo oggi per l’eternità, però potremmo costruirci anche l’infelicità per l’eternità.
Gesù ha impostato il suo vangelo sulla verità dell’immortalità dell’anima. E Gesù non ci ha mai ingannati.
Egli dice: Che serve all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? Non temete gli uomini, perché nessun uomo vi potrà fare del male, temete piuttosto Dio che può perdere il corpo e l’anima.
Temete Dio perché l’inizio della sapienza è il timore di Dio.