

Mc 7,31-37 – I doveri dei battezzati

L’INTERCESSIONE DEI SANTI
(1 Re 11, 29-32; 12, 19)
Salomone si allontanò dalla legge di Dio e commise, per accontentare le proprie mogli, il delitto di adorare gli dei falsi. Dio gli disse: Poiché ti ho ripreso una prima volta, una seconda volta e tu non mi hai dato retta, ti punirò. La punizione sarà questa: il tuo regno sarà diviso in due regni, e tuo figlio non comanderà su tutte e dodici le tribù di Israele, ma soltanto su una. Veramente sarebbero state due le tribù, ma la S. Scrittura parla di una, perché non conta la tribù di Beniamino a cui apparteneva la casa di Davide, che era di Betlemme.
Il Signore mandò il profeta Achia da Geroboamo e gli disse, nel nome del Signore, che dopo Salomone avrebbe ricevuto lui dieci tribù, mentre una sola tribù sarebbe stata data al successore di Salomone, una sola tribù, al figlio di Salomone.
Achia prese il suo mantello e lo divise in dodici parti. Dieci parti le diede a Geroboamo e due parti se le tenne lui. Allora i profeti facevano delle azioni simboliche. Se voi avete letto la S. Scrittura, nell’Antico Testamento avrete incontrato certamente moltissime di queste profezie, tra cui quella di Saul, di Geremia. I profeti spesso, invece di raccontare una parabola, come faceva Gesù, facevano un segno profetico, come fa Achia col suo mantello. Nessuno conosceva il significato di quel gesto, nessuno sapeva niente, però le cose andarono veramente così.
Salomone morì e venne suo figlio Roboamo. Questo figlio era un giovanotto e aveva dei consiglieri giovani e dei consiglieri anziani, noi li chiamiamo deputati e senatori. I sudditi del regno di Israele andarono dal re e gli chiesero di alleggerire le tasse che Salomone aveva messo perché il loro peso era insostenibile. Il re chiamò gli anziani e chiese il loro consiglio. Gli anziani gli diedero questo consiglio: Alleggeriscile!
Andò poi dai consiglieri giovani come lui e chiese il loro consiglio. Questi dissero: Cosa hanno chiesto: di alleggerire le tasse? Tu aggiungi altre tasse, così imparano! Il re, invece di seguire il consiglio degli anziani, seguì il consiglio dei giovani e quindi invece di togliere le tasse, le aumentò. Quelli si ribellarono. Mandò le truppe, ma il Signore disse di non farlo, altrimenti avrebbe perso tutto. Questa volta credette al Signore e conservò una parte del regno. Questi sono i fatti, ora facciamo le nostre osservazioni.
- Ogni peccato è punito
Dio punisce subito? No, perché vuole dare il perdono. Fa la correzione; se l’uomo si corregge il peccato non è punito. Quindi il peccato sarà punito sempre, ma Dio può rimandare la punizione.
Questo peccato di Salomone è stato punito. Tutti i peccati, non solo quello di Salomone, saranno puniti. Se gli chiediamo perdono, il Signore ci perdona, però ci sono le croci di ogni giorno, che noi dobbiamo accettare in sconto dei nostri peccati.
Dobbiamo scontare, dobbiamo pagare, perché il peccato è un debito, e il debito si deve pagare. Sulla terra potete dichiarare fallimento e non pagare, ma si va in carcere. Con Gesù Cristo non si può dichiarare fallimento. Pagheremo col carcere nell’altra vita; carcere che si chiama purgatorio.
- Dio vuol salvare e salva sempre per mezzo della sua parola
Chi deve portare questa parola? Chi meno voi pensate.
In questo caso è Achia che incontra Geroboamo e gli dice: Dio ti dice questo e questo.
Dio salva l’uomo per mezzo della catechesi propriamente detta, quella che sto facendo io a voi, o quella occasionale. Passate per la strada e dite: Non bestemmiare, che una volta devi dare conto a Dio! Perché non ti fai più vedere in chiesa? La domenica per te non è festa?
Il mio consiglio è questo: quando si tratta di salvare uno di famiglia, i meno adatti a parlare sono i parenti, perché col parente ci si arrabbia, mentre l’estraneo si ascolta molto più facilmente. L’errore vostro è quello di dire insistentemente le stesse cose, invece dovete solo pregare e accettarli così come sono. La buona parola ditela una volta l’anno, perché Dio arriverà ai vostri parenti tramite la buona parola di un estraneo, di chi meno voi pensate.
Molta preghiera e molta offerta di sacrifici! Questi sono i
mezzi più adatti per salvare i propri parenti: il marito, la moglie, i figli. Voi non siete i più adatti, ma Dio li salva lo stesso. Pregate per loro, che Dio li salverà.
- Dio ascolta la preghiera dei suoi amici
“A lui (il figlio di Salomone) rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo” (1 Re 11, 32).
I santi sono gli amici di Dio e sono veramente potenti intercessori presso Dio. Moltissime volte, Dio ci concede delle grazie, non perché le meritiamo, siamo peccatori e non le meritiamo, ma ce le dà per intercessione dei Santi, che Gesù chiama amici. Ecco la ragione della devozione a san Francesco di Paola, a san Ciro. Chi è san Ciro? Chi è san Francesco di Paola? Sono amici di Dio.
Noi chiediamo le grazie a Dio, ma non le meritiamo. Il Signore ce le concede per intercessione di san Ciro, di san Francesco di Paola. Così il figlio di Salomone avrà il regno, non perché il padre era santo, era peccatore, aveva peccato e il suo peccato è stato punito, ma per amore di Davide che era un santo. Davide è morto santamente.
Per amore di questi santi, che continuano a rimanere santi dinanzi a Dio, accontenta coloro che gli rivolgono la parola tramite questi.
I santi intercedono per noi presso Dio. Adesso se nella nostra comunità c’è un santo, Dio, per amore suo, manda tantissime grazie a questa parrocchia. Se questo santo muore, rimane santo dinanzi a Dio, e tramite lui Dio concede a noi, non perché noi chiediamo, ma per amore di questo santo.
Questo è il grande beneficio, il grande potere dei santi. Le loro virtù non tramontano con la loro morte. Essi continuano ad essere vivi ed efficaci anche dopo morti. Per Iddio un santo è sempre un amico. Non per amore nostro, ma per amore suo otteniamo ciò che chiediamo.
CONCLUSIONE
Non togliete dalla vostra vita cristiana la devozione ai santi. Fate bene a chiedere grazie al Signore tramite l’intercessione dei santi. Ciò che non possiamo ottenere direttamente, lo possiamo ottenere tramite loro.