Come Tu mi vuoi, lo voglio anch’io – Lc 13, 1-9

Lc 13, 1-9 – Convertitevi

Lc 13, 1-9 Se non vi convertirete, perirete

Lc 13, 1-9 – La conversione penitenza

Lourdes, 02.07.1997

IL MESSAGGIO DI PENITENZA DELLA VERGINE IMMACOLATA DI LOURDES

(Lc 13, 2-5)

“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13, 5).

Incomincio la spiegazione del messaggio della Madonna, dato a Lourdes, perché noi non possiamo stare a Lourdes, né partire da Lourdes senza conoscere il messaggio che la Vergine ha trasmesso. Siamo venuti qui per ascoltare quello che la Vergine ha detto ieri; ma che dice ogni giorno a tutti coloro che vengono qui: “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Andatevi a lavare! Andate a bere!

  1. La Madonna con la penitenza ci chiede di lasciare il peccato per vivere in grazia

Per vivere la vita cristiana occorre compiere questi due atti; in realtà è un atto solo, la conversione.

Noi italiani siamo arrivati alla vivisezione, per cui parliamo di due azioni: lasciare il peccato e vivere in grazia.

La parola conversione indica il passaggio da una riva del fiume all’altra, ed è un atto solo: partiamo dalla riva destra del Gave e passiamo alla riva sinistra, oppure partiamo dalla riva sinistra e arriviamo alla riva destra. L’uomo nel passaggio deve compiere due azioni: non solo deve lasciare la riva sinistra, che si chiama peccato, ma deve approdare alla riva destra, che si chiama grazia. Per far questo, il peccato deve essere lasciato definitivamente e la grazia deve essere accettata definitivamente, altrimenti facciamo l’arte di Pulcinella.

È necessario un passaggio definitivo, ma questo la Madonna lo ha indicato con due forme visibili. La prima è: lavatevi; la seconda è: andate a bere.

La prima è un’espressione scritturistica. In tutto l’Antico Testamento il Signore Dio, per il suo popolo eletto, non fa altro che dire: Lavatevi, purificatevi! Ricordate il salmo 50, il famoso salmo di Davide: “Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Purificami con issopo e sarò mondato; lavami e sarò più bianco della neve” (Sal 50, 4. 9).

               La prima cosa che ci ha chiesto la Madonna è stata la penitenza. Quale penitenza? Lasciate il peccato e incominciate a vivere in grazia di Dio, e dopo aver incominciato a vivere in grazia di Dio, continuare e morire nella grazia di Dio.

Queste parole ve le dice colei che è stata concepita senza peccato originale, e che non ha commesso nessun peccato. Ella ci dice:- Se vi siete lavati, il lavaggio deve essere definitivo, perché solo in questo modo si può entrare nella gloria dove sto io e dove vi aspetto. Se invece non vi lavate, figli miei, voi mi lasciate sempre a piangere, perché non posso stare come mamma in paradiso e pensare che i miei figli devono stare all’inferno a soffrire.

E allora, poiché l’accettazione è personale, la Madonna, che è la nostra mamma, invece di dirmi:        Sta’ attento!, poiché io non l’ascolto, ha lasciato il cielo per venirmi a dire queste cose. Questo è un fenomeno straordinario!

Nella parabola di Lazzaro e del ricco epulone leggiamo che il ricco dice:- Padre Abramo, io sto nell’inferno, ti prego di mandare Lazzaro ad avvisare i miei cinque fratelli, perché non vengano a finire come me in questo luogo di tormento. E Abramo:- Hanno Mosè e i Profeti, ascoltino loro, perché se non li ascoltano, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi(cfr. Lc16, 24-31)

Con le apparizioni della Madonna c’è un miracolo contro una volontà positiva di Dio, di Gesù Cristo. Vedete che potenza ha questa Mamma! Ella è andata dal Figlio e ha detto:- È vero che hanno la Legge e i Profeti per convertirsi, infatti un morto risuscitato non riuscirebbe a convincere questi uomini, però dammi il permesso di andare sulla terra, per convincerli a lasciare il peccato e a vivere in grazia! E il Figlio le ha dato questo permesso. Prima questo permesso glielo dava una volta ogni secolo, infatti nel 1800 è apparsa qui a Lourdes, nel 1900 a Fatima, però ora ha affrettato i tempi. Appare più volte in questo secolo, perché come mamma non può sopportare nemmeno il pensiero di essere felice, mentre i suoi figli devono essere infelici.

  • La Madonna ci chiede di lasciare il peccato, perché col peccato offendiamo la Maestà infinita del suo Dio 

La Madonna è interessata personalmente perché è stata beneficata infinitamente da Dio, e amore con amore si paga. Tu mi hai fatto grande, mi hai manifestato tutto quello che hai fatto nei miei riguardi, ed io mi darò da fare , non solo in vita ma anche quando sarò con te nella gloria, per darti più figli possibili a goderti per l’eternità in paradiso. Infatti ognuno di noi, che sta in grazia di Dio, dà a Dio una gloria immensa; come ognuno di noi che sta in peccato, dà a Dio una amarezza infinita.

La Vergine, che sta in cielo e che vede il suo Dio glorificato, gode. Bernardetta diceva che la Vergine era gioiosa, e lei era gioiosa pure nel volto, quando annunziava queste cose; mentre la Vergine era triste nel volto e lei era pure triste nel volto, quando parlava dei peccatori. I peccatori non rendono gloria a Dio, ma danno a Dio una tristezza infinita.

Le parole della S. Scrittura dette da Dio a tale proposito sono di una amarezza infinita: “Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende” (Is 1, 3). Che cos’altro vi dovevo fare che non vi ho fatto? L’asino riconosce il padrone, ma il mio popolo non riconosce me! L’asino che cosa ha ricevuto e riceve dal padrone? Un pugno di paglia e un pugno di biada, mentre io, dice il Signore, vi ho beneficati dandovi tanti doni!

Le parole che durante la liturgia del venerdì santo noi cantiamo sono del profeta Osea:- Popolo mio, che male ti ho fatto, perché tu mi hai flagellato? Che male ti ho fatto perché tu mi hai incoronato di spine? Rispondimi! Forse perché ti ho beneficato, mandandoti via dall’Egitto? Queste parole rivelano una amarezza infinita, quella amarezza che Gesù ha manifestato quel giorno in cui guarì i dieci lebbrosi e vide che di questi uno solo era tornato indietro per ringraziarlo.

               La Madonna viene dal cielo a chiederci proprio questo:- Perché trattate Dio così male, dal momento che vi ha dato la vita e tanti altri doni?

Ieri vedendo quell’esercito di ammalati ho detto:- Quanta umanità sofferente! Oggi queste signorine, questi giovanotti e questi uomini accompagnano gli ammalati, ma fra trent’anni saranno altri che accompagneranno loro, perché la sofferenza è la strada di tutti. Il Padre che vi parla, a vent’anni saltava, mentre ora si muove con difficoltà!

               Il peccato offende la Maestà infinita di Dio! Col peccato tu prendi a schiaffi il tuo Creatore, il tuo Signore! Per il tuo benefattore non c’è riconoscenza, non c’è amore! Ecco perché la Madonna ai tre pastorelli di Fatima, e anche a noi, ha chiesto la riparazione di questa offesa.

Nell’offerta della giornata io dico quella preghiera che recitavo fin da bambino, che è altrettanto bella come la vostra: Signore, ti offro questa giornata, le mie lacrime, le mie sofferenze, le mie gioie, in riparazione delle bestemmie che si commettono contro il tuo nome.

               Si offende la Maestà infinita in tre modi: trasgredendo il primo comandamento, trasgredendo il secondo comandamento e trasgredendo il terzo comandamento.

Voi pensate che i peccati più gravi siano quelli contro il sesto e il nono comandamento: gli atti impuri e il tradimento della moglie o del marito. No, i peccati contro i primi tre comandamenti sono i più gravi, perché offendono Dio direttamente.

Io sono il Signore tuo Dio e tu non mi riconosci come tale, per cui non preghi, non vieni a trovarmi, non mi chiedi nulla, non mi tieni presente per tutta una vita e per tutta una giornata?

Io sono il Signore tuo Dio e tu bestemmi il mio nome santissimo?

Io sono il Signore tuo Dio e tu invece di santificare le feste pensi solo a riposarti e a pensare a te stesso?

Questi sono i tre peccati gravi che offendono la Maestà infinita di Dio, e che nella preghiera dobbiamo riparare!   

La Madonna è venuta sulla terra per dire: Volete riparare le offese che si compiono contro la Maestà infinita di Dio? Nel dire questo è interessata, perché peccando si offende la Maestà infinita di Dio, quel Dio che le ha voluto, le vuole e le vorrà bene e che l’ha riempita di tutti i doni.

  • La Madonna ci chiede di lasciare il peccato, perché il peccato rinnova la passione e morte di Gesù suo Figlio

Il peccato è offesa a Dio, ma è anche un debito che si contrae con lui e che si deve saldare. Poiché gli uomini non erano capaci di pagare il debito contratto, la seconda persona della SS. Trinità, Gesù Cristo, l’unto di Dio, è venuto sulla terra e ha chiesto al Padre di pagare al posto nostro.  

Tramite la Vergine ha avuto un corpo che ha offerto nel giorno del Venerdì Santo, quando è stato preso, legato, processato ingiustamente, ha subito la flagellazione, la coronazione di spine e persino gli sputi fino ad arrivare alla morte in croce.

Dunque, il mio peccato mette in croce il Cristo, crocifigge nuovamente il Cristo. Fino ad una decina di anni fa credevo, solo per averlo letto tra le parole di qualche Santo, che il peccato rinnova la passione e morte di Gesù, ma poi nella lettera agli Ebrei ho notato che l’autore scrive: “I peccatori, quando peccano, per loro conto crocifiggono nuovamente il Cristo” (cfr. Eb 6, 6).

La Madonna ha visto il figlio crocifisso il venerdì santo sul Golgota, e ancora con lo stesso strazio continua a vederlo crocifisso quando pecchiamo.

Sappiate che la storia di Sodoma e Gomorra è vera e sta ad indicare che ogni peccato deve essere pagato, o da chi l’ha commesso o da chi, per ragioni di carità, lo paga al suo posto, ma deve essere pagato.

È come il debito di dieci milioni di mio fratello, che è stato saldato grazie all’aiuto degli altri fratelli. Ma non perché ciò è stato fatto, mio fratello può incominciare di nuovo a fare i debiti!

Gesù, nella sua infinita misericordia, è sceso sulla terra, ha pagato al posto nostro ed oggi continua ancora a farlo. Questa è la ragione per cui non soffriamo, perché paga sempre lui.

In altri termini, la trasversale della croce è così grande che copre tutto il mondo, mentre sopra la croce Dio, offeso dal nostro peccato, è mosso ad ira.

È vero che noi non subiamo gli effetti di questa ira, ma essa si scaglia sul Figlio di Dio. Ecco perché vi dico sempre: Andate a fare la visita a Gesù sacramentato, anche di passaggio e per qualche minuto! Andate a Messa, state con lui un po’ di tempo per consolarlo. Perché? Perché nell’Eucaristia Gesù sta nello stato di vittima, cioè crocifisso.

I Santi che hanno avuto la gioia di vedere Gesù nell’Eucaristia, lo hanno visto come vittima.

Quindi a Lourdes con la processione eucaristica noi ci disponiamo a consolarlo. Inoltre, se avete notato, la cappella dell’adorazione è stata costruita di fronte alla grotta. Gesù è di fronte alla Madonna, perché ella ci esorta a lasciare il peccato per non vedere soffrire il Figlio. Ma noi siamo figli della Madonna e allora lei ci dice: Perché voi che gli siete fratelli lo trattate in questo modo? Che cosa vi ha fatto, perché lo trattate così? È chiaro che ci troviamo nel piano della fede. Chi vuol capire le cose di quaggiù deve usare la chiave della ragione; ma chi vuol capire il soprannaturale ha bisogno di un’altra chiave, la chiave della fede.

Per capire Lourdes ci vuole la fede non la ragione, e la fede ci dice che col peccato offendiamo la Maestà infinita di Dio e facciamo soffrire la Madonna della stessa sofferenza di Dio e del suo Figlio.

Voi siete figli, e quando avete visto i vostri genitori soffrire vi siete rallegrati o avete sofferto con loro? Quando una persona cara soffre soffriamo anche noi. Mia madre ha sofferto moltissimo quando mi sono ammalato, e le mamme di questi esempi ne hanno tanti. Una mamma soffre quando la figlia viene operata! Quel bisturi lo sente nella sua carne, e chissà quante volte preferirebbe essere al posto della figlia!

La Vergine, vedendo soffrire per le nostre ingratitudini e per le nostre offese Dio e il Cuore di Gesù in una maniera indescrivibile, non deve provare grande tristezza?

Per tutta la vita la Vergine Santa ha unito la sua sofferenza a quella del Cristo per salvare il mondo.

Dunque, il peccato offende Dio, offende Gesù, ma anche Maria SS.

Quando Gesù viene presentato al tempio, Simeone dice che il Figlio sarà segno di contraddizione, e che una spada le trafiggerà il cuore.

Aveva incominciato Erode che voleva uccidere Gesù e per questo la Madonna era stata costretta a fuggire in Egitto, e da allora è stato un continuo morire insieme al Figlio. Gesù l’ha poi dichiarata mamma di tutti gli uomini, e come mamma ha sofferto nel vedere i suoi figli deviare dalla via giusta e intraprendere la via del peccato.

Il peccato, quindi, ha fatto soffrire Gesù, ma anche la Vergine santa, e per questo in ogni stazione della Via Crucis c’è sempre la tristezza e il dolore di questa donna, sia per il Figlio che soffre, sia per i figli che lo fanno soffrire.

Due dolori immensi si incrociano nel cuore di questa donna: da una parte il peccato che strazia il Figlio, dall’altra il peccato compiuto dagli altri suoi figli, che ella ama di un amore immenso e che vede nel peccato che conduce alla perdizione.

Ieri la Madonna diceva: “Fate tutto quello che egli vi dirà”, oggi è Gesù che dice: “Fate tutto quello che lei vi dirà”: lasciate il peccato e vivete in grazia!

               conclusione

  1. La Madonna a Lourdes ha detto: “Andatevi a lavare”, cioè andate a confessarvi, e poi: “Andate a bere”, cioè vivete in grazia.

Gesù aveva detto: “Chi ha sete venga a me e beva, e chi crede in me, come dice la Scrittura, fiumi d’acqua viva (cioè di grazia di Dio) sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7, 37-38).

Ricordate l’episodio della Samaritana? Gesù le dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti chiede: Dammi da bere!, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva, che ti dà la vita eterna, e tu non avresti più bisogno di venire ad attingere” (cfr. Gv 4, 10).

               2.   Non dimentichiamo che ogni peccato rinnova la passione e morte di Gesù; rinnova una sofferenza immensa nel cuore di Dio, ma anche in quello della Madonna.

Ieri sera, durante la processione eucaristica vi ho benedetto con i sacerdoti quando nominavate il nome di Maria, alzando le candele.

Ma alla lode delle labbra corrisponda sempre la lode della vita, che per la Madonna è lasciare il peccato e vivere in grazia di Dio.