

Lc 8 1-3 -C’erano con lui i dodici e alcune donne che li servivano

Grottaglie, 15.05.2001
LA RISURREZIONE DI GESÙ
È LA PROVA DELL’ESISTENZA DELLA VITA ETERNA
(1 Cor 15, 12-19)
- La nostra fede si fonda sulla risurrezione di Gesù
Se Gesù è risorto la nostra fede è vera, altrimenti siamo dei disgraziati, dice S. Paolo.
Se Gesù avesse solo parlato della sua risurrezione, senza farla vedere e toccare con mano a degli uomini, io non gli avrei creduto; però ci sono circa cinquecento testimoni veraci e sinceri della risurrezione di Gesù. Quindi anche io ci credo, come ho creduto all’esistenza dell’America quando mio padre, che è stato lì per lavorare, ritornato in Italia, me ne ha parlato.
Gesù risorto è stato visto da testimoni oculari, che lo hanno prima visto morire in croce.
Molti hanno visto morire Gesù in croce, tra questi il soldato che gli ha conficcato la lancia nel cuore, le guardie che hanno fatto la guardia al sepolcro e che hanno visto la pietra ribaltata.
Dopo che Gesù era risorto, la mattina di Pasqua, arrivarono le donne al sepolcro e si accorsero che la pietra era stata rovesciata e che il corpo di Gesù non c’era più. Videro gli angeli che dissero: Chi cercate? Un vivo tra i morti? (cfr Lc 24, 6).
Pietro e Giovanni andarono a verificare quanto le donne avevano visto; le guardie andarono dai sommi sacerdoti a dare la notizia della risurrezione di Gesù e furono pagati per divulgare la notizia del corpo trafugato.
Le donne videro Gesù che disse loro di portare la buona notizia della sua risurrezione ai fratelli. La Maddalena vide Gesù risorto e lo scambiò per l’ortolano. I discepoli di Emmaus camminarono con lui per dodici chilometri.
Gesù risorto apparve agli Apostoli a Gerusalemme, poi in Galilea e mangiò con loro!
La risurrezione di Gesù, vista, testimoniata e annunziata è la verità che mi ha fatto cristiano, sacerdote e religioso.
- La risurrezione di Gesù è la prova dell’esistenza della vita eterna
La morte per noi è la porta che ci fa passare da un ambiente ad un altro, dalla vita terrena alla vita eterna.
Quando morremo, sarà come quando lasciamo la chiesa in cui ora ci troviamo e, attraversando la porta, usciremo fuori.
La risurrezione di Gesù è la prova che c’è l’altra vita, che c’è il Paradiso. Io vi dico questo con tutta la convinzione scientifica della mia vita e della mia personalità.
Io testimonio a voi che Gesù è veramente risorto, e se lui è risorto, anche noi risorgeremo.
La vita terrena è una vita di pochi anni, ma c’è la vita eterna che sarà, felice o infelice, per l’eternità. Gesù ci perdona per portarci in Paradiso. Dice S. Paolo:- Se Gesù Cristo non è risuscitato, è vana la nostra predicazione; è vana anche la nostra fede; noi apostoli risultiamo falsi testimoni di Dio; voi che avete ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Penitenza, siete ancora nei vostri peccati; quelli che sono morti in Cristo sono perduti, per cui la devozione ai morti è una falsità. Siamo da compiangere più di tutti gli uomini, se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita. (cfr 1 Cor 15, 14-19).
conclusione
Questa mattina io sono nella gioia, perché penso che la morte sarà l’entrata nel Paradiso.
Perché non si crede? Perché mettiamo in dubbio la risurrezione di Gesù? Perché se crediamo alla risurrezione di Gesù dobbiamo cambiare vita, e cambiare vita non conviene a nessuno. Preferiamo l’oggi al domani! S. Paolo dice:
“Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Fil 3, 8). Chi crede cambia vita, pensa alle cose di lassù e cerca le cose di lassù.
I Santi vedevano ogni cosa alla luce della vita eterna. Essi si domandavano: A che serve questo per la vita eterna? Se serve, lo faccio; se non serve non lo faccio.
Dobbiamo lavorare per vivere, non per accumulare, rubare. Dobbiamo compiere il nostro dovere e il Signore ci premierà.
Se abbiamo peccato confessiamoci, perché Gesù è venuto per salvarci!